Martedì 3 Giugno. Roma – Piazza del Campidoglio. Il cielo è sereno e in piazza sono rappresentate quasi tutte le più importanti forze politiche e sindacali. In piazza sventolano bandiere di tutti i colori. Si parte da quelle di Israele, dell’Iran e dell’Italia, per poi passare a quelle dell’Arcigay, della Cisl e dell’Ugl. Sul palco c’è tutta la Montecitorio che conta. In questo clima bipartisan riusciamo a rubare qualche dichiarazione ad alcuni tra i più importanti membri di maggioranza e opposizione.
L’iniziativa di Alemanno, di spegnere le luci in Campidoglio, viene considerata da Bettini del Pd “un’iniziativa simbolica, quella del sindaco, che rappresenterà tutti i romani”.
Qui di seguito vi riportiamo alcuni dei commenti rilasciati alla Voce Repubblicana da alcuni membri di maggioranza. Sull’importanza di questa manifestazione il sindaco Alemanno ci dice che “è giusto che tutta la città di Roma sia presente nell’opporsi alla posizione presidente iraniano nei confronti stato Israele” aggiungendo che “solo se la condanna sarà totale, c’è la speranza che l’Iran possa cambiare regime e vivere in pace”. Il Ministro per le politiche comunitare – Andrea Ronchi – aggiunge che è importante essere in piazza “per dimostrare che siamo qui con lo stato di Israele contro tutti i tiranni del mondo”. Alla domanda che gli facciamo su quale posizione debba assumere l’Europa nei confronti del premier iraniano, il ministro risponde che “l’Europa deve essere più concreta e individuare azioni di dissuasione nei confronti di quei paesi che hanno iniziative politiche contrarie al concetto stesso di democrazia”. Per la Vice Presidente della commissione esteri Fiamma Nirenstein “essere in piazza è un gesto di pace. La minaccia di colpire Israele è la minaccia di aprire la guerra atomica in tutto il mondo”.
Presente anche il Presidente del PRI – Giorgio La Malfa – secondo il quale “bisogna dare la testimonianza di una protesta democratica civile di questo tipo” facendo “sentire l’isolamento all’Iran fino a quando non ci sarà una guida democratica. Sempre secondo l’On.La Malfa non si possono escludere “azioni di forza, qualora questo paese dovesse proseguire nello sviluppo di armi nucleari”.
Ancora più forti le dichiarazioni che ci fa l’On. Gasparri. Secondo il capogruppo del Pdl al Senato la posizione di Ahmadinejad nei confronti di Israele è “un autentico delirio se viene indirizzato a chi ha patito in anni le persecuzioni, che rappresentano una delle pagine di orrore nella storia dell’umanità mi meraviglia che la comunità internazionali metta tutti sullo stesso piano” affermando che il leader iraniano dovrebbe essere “cacciato delle Nazioni Unite”. L’ex ministro aggiunge “mi meraviglia che la comunità internazionale metta tutti sullo stesso piano. Mi fa anche un po’ ridere che l’Onu ha avuto da ridire sulle leggi del governo Berlusconi e poi consente che Ahmadinejad possa circolare.Se noi facciamo un dibattito sulle leggi per l’immigrazione veniamo richiamati, Ahmadinejad che vuole distruggere Israele dovrebbe essere sospeso o allontanato dalle Nazioni Unite”.
Domandandogli poi una valutazione sulla posizione dell’Onu in merito al reato di clandestinità l’ex Ministro delle telecomunicazioni afferma che se questo tipo di iniziativa fosse partita dalla sinistra “forse” non si sarebbe alzato un tale polverone, anche se aggiunge “che quella dell’Onu non è una versione ufficiale, sono commenti parziali”. Gasparri invita poi l’Onu a “guardare nell’albo dei soci” dato che “ avere il Presidente iraniano è una cosa inaccettabile”. Il capogruppo al Senato conclude sottolineando l’opportunità che “l’Onu si occupi di queste tragedie” non interferendo “sulla vita di queste libere e democratiche comunità”. C’è poi chi, come Marco Taradash ci fa presente l’importanza degli interessi economici che “possono essere un fattore di forza o debolezza.L’importante è che la politica non diventi prigioniera di questi interessi, ma mi sembra che l’italia si stia comportando bene”
Parlando poi con alcuni membri dell’attuale opposizione sono uscite fuori posizioni interessanti come quella di Gianni Vernetti(PD) secondo il quale “oggi è il momento di inasprire sanzioni e creare uno ombrello di protezione, anche militare, per tutelare stato di Israele”. Per Fiano del Pd “Ahmadinejad non è gradito in questo paese” e secondo Umberto Ranieri presidente della commissione esteri del precedente governo Prodi la piazza di questa sera “esprime il sentimento maggioritario e unanime del mondo politico”. Un sentimento “ampiamente diffuso nel cuore dell’italiani”. C’è chi come Lusetti parla dell’importanza di manifestare “solidarietà al popolo iraniano” denunciando “la pericolosità di chi governa l’Iran”.
Il nostri giri di parole iniziati alle 20.00 si concludono alle 22.50 con il Direttore del Riformista, Antonio Polito, promotore di questa manifestazione, il quale ritiene che “un paese che dichiara di voler cancellare Israele dalla faccia della terra, è certamente un paese a cui non si può consentire di avere bomba atomica”. Per concludere gli chiedo se è soddisfatto di com’è andata la manifestazione e dal suo volto non traspare un dubbio, tanto da affermare che è anche merito di questa iniziativa se nel “mondo politico italiano si è creato un clima tale percui nessuno ha accettato stringere mano ad Ahmadinejad” e “la visita che doveva essere spot pubblicitario si è trasformata in un fiasco”. Tanto è vero, aggiunge il Direttore del Riformista accusato dalla stampa iraniana di complotto contro il presidente che “addirittura Ahmadinejad è partito prima per non subire l’umiliazione di non essere invitato alla cena organizzata da Berlusconi con altri Capi di Stato qui per il vertice Fao”. Quindi “l’obiettivo che ci siamo posti, ovvero isolamento del Presidente iraniano a Roma, è stato raggiunto